“Tra le vallate alpine la Val di Mello non ha paragoni. Sopra pareti a picco, sotto un tranquillo fondovalle pianeggiante solcato dalle acque verdeazzurre del torrente. È un luogo mitico nella geografia dell’arrampicata, dove negli anni ’70 un gruppo di ragazzi ha saputo reinventare la scalata, disegnando vie su pareti inchiodabili, immerse in una natura potente e monumentale.

Anche di questo si parla in questa guida. Un’opera monografica di ampio respiro, dove ogni itinerario dovrebbe apparire con il suo carattere e la sua forza, da quelli dei pionieri alle ultime realizzazioni. Di alcuni di questi esploratori abbiamo avuto dei contributi scritti, testimonianze di prima mano di un’epopea leggendaria che ha segnato un periodo storico e ha rivoluzionato il modo di concepire e praticare l’alpinismo; è questa infatti la culla del free climbing italiano.

Seguire i racconti di Masa, Merizzi, Miotti e Boscacci è un po’ respirare l’aria leggera e tagliente di quegli anni. Ma soprattutto è tornare al punto da dove tutto ha avuto inizio, al coraggio e alla fantasia che non aveva velleità di andare al potere, ma che ha saputo alfabetizzare le generazioni che sono arrivate dopo. Leggere dunque per capire e riscoprire un mondo di pietra di qualità insuperabile”.

Mario Sertori

Niccolò Bartoli è nato nel pieno centro della città di Milano, nel 1991. A circa 21 anni, dopo aver provato ogni genere di sport, scopre l’arrampicata. Inizia così un percorso di vita che a oggi, come lui dice, lo ha portato a vivere in modo differente. Ha trascorso i primi anni lungo le pareti lecchesi alternando monotiri sportivi di nicchia alle classiche vie multipitch. Inizia presto a interessarsi alla chiodatura di nuovi itinerari: con l’aiuto di un amico e di Versante Sud sistema la piccola ma caratteristica falesia di Acapulco. Da lì a poco scopre, pochi chilometri più a nord, la Val di Mello e ne rimane folgorato. Vive anni spensierati, dedicandosi solo alla ricerca del gesto e, soprattutto, sperimentando l’arrampicata in aderenza, che tanto lo incuriosisce. Qui incontra nuovi amici e soci, con i quali scala un po’ di tutto; in seguito la voglia di curiosare li porta a percorrere placche granitiche sempre più ripide e improbabili. Ora vive in un piccolo van camperizzato, spostandosi durante l’anno alla ricerca delle migliori situazioni di vita arrampicatoria, perché sì, la scalata non è solamente uno sport!