Editoriale

Sarà capitato anche a voi, come diceva una vecchia canzone, di imbattervi in uno di quei cartelli che più o meno recitano così: “In questo quartiere i bambini giocano ancora in strada”. È raro ma succede e soprattutto è sintomatico. Perché i bambini ormai sono diventati come le mucche nella pianura padana: che esporta formaggio ovunque ma di vacche, in giro, non ne vedi una.
Da che mondo è mondo, e in tutto il globo, i bambini vengono rapiti, stuprati e uccisi con maggiore o minore incidenza a seconda dei luoghi, ma è da sempre un crimine di nicchia, la gente normale ha di solito altro da fare e anche da delinquere. Eppure in Italia e non solo, a partire dall’inizio degli anni Ottanta, qualche disgrazia isolata, un sacco di film americani, il crescente benessere e l’immigrazione nera, hanno spaventato le famiglie al punto di ritirare i bambini dal mercato e inscatolarli nelle case o al massimo nei giardini, purché adeguatamente recintati. Mura domestiche che, insieme alle parrocchie,…