Editoriale

sulla "De Rovere".
Foto: M. Florit
Dal limite destro della parete sud, la via si sposta gradatamente verso sinistra sfruttando anche alcune cenge con mughi. Scalata meritevole con passaggi belli e vari, per nulla scontati ed obbligatori. Spittatura a tratti distante, datata ma comunque ancora solida; alcune soste rinnovate recentemente.
La data esatta della chiodatura, da parte di Attilio De Rovere con Andrea Lupieri e Gabriele Mancini, si è persa nelle pieghe del tempo di 40 anni fa, quando l’arrampicata come “sport” muoveva i primi passi in Europa e, parallelamente, qui in Friuli Venezia Giulia. In alcune bibliografie non si riportavano correttamente neanche i nomi degli apritori, ascrivendo il percorso a De Rovere-Di Gallo.
Il luogo è lo scoglio del Bila Pec, che emerge dal basamento settentrionale dell’altipiano che sorregge la catena del Canin. Il toponimo, di chiara origine slovena, rimanda alla “roccia bianca” calcarea, tanto che, pur situato …