Editoriale

sul bel muro giallo del secondo tiro.
Foto: S. Mazzolini
Credo nelle sensazioni a pelle, nel colpo di fulmine, nell’istinto. Credo in tutto quello che il mio corpo sceglie prima della mia testa. E il mio corpo, prima ancora della testa, adora muoversi sulla roccia. Non importano le difficoltà, è il movimento che mi cattura, l’unione di apparenti spostamenti senza senso che mi portano a salire, su un sasso come su una vetta. Un colpo di fulmine insomma, a tutti gli effetti, avvenuto molti anni fa. In quella fredda giornata estiva Tuoni e fulmini non era in programma, perché il nostro obiettivo era Sognando l’aurora, in Tofana. Ci svegliammo presto ma la giornata era tutt’altro che bella, come avrebbe dovuto essere da previsione: il cielo grigio e il freddo che dovevano svanire il giorno prima erano ancora qui e non sembrava assolutamente che volessero andarsene. Ho sempre un piano B quando sono in Dolomiti, perché non ho nessuna intenzione di tornare in Romagna, dopo tutti quei chilometri, senza nulla di fatto. Partiamo quindi dal Rifugio Di…