Editoriale

sul tiro chiave.
Foto: Arch. Piacenza
Sono andato alla Balza della Penna la prima volta più di venticinque anni fa e il ricordo di quel giorno si è sedimentato nelle pieghe della memoria. Perché ci sono luoghi in cui si ha il bisogno di tornare, per la pace e l’energia che trasmettono. E la Balza, per me, è uno di quelli.
Sono sempre ritornato in punta di piedi, cercando di fare meglio, piuttosto che salire ad ogni costo, provando nell’incertezza a seguire le pieghe della roccia, centimetro dopo centimetro. Ma in questa lotta la Balza mi ha sempre battuto, mettendomi di fronte alle mie paure e ai miei limiti, ripagandomi però con una serenità che non ho altrove trovato.
Ottobre 1997. Dopo due vie aperte insieme a Paolo Mazzotti, rigorosamente da sec…