Editoriale

sui bellissimi diedri de "L’incompiuta".
Foto: S. Mazzolini
Penso che ogni arrampicatore appassionato di multipitch conosca la Valle del Sarca e il Colodri, la ripida ma comoda parete praticamente dentro la città di Arco, sula quale corrono tanti e famosi itinerari. Penso anche che chiunque abbia scalato al Colodri sia stato abbastanza convinto che la parete fosse praticamente satura di itinerari. Invece, ogni volta, quasi incredibilmente, quella che dovrebbe essere l’ultima via aperta, di fatto non lo è mai. Ricordo bene quando da ragazzino andai in vacanza sul Lago di Garda, proprio nel campeggio sotto la parete. Era l’estate del 1984 e mi divertivo a pescare nel Sarca, da dove vedevo gli scalatori appesi a quella incredibile muraglia. Dentro di me ragionavo: “Mi piacerebbe un sacco arrampicarmi, ma ho troppa paura. Non ce la farò mai a scalare e salire lassù. Però vorrei davvero farlo”. Mai e poi mai avrei allora immaginato che in futuro avrei percorso praticamente tutte le vie del Colodri. Ogni tanto ci ripenso e mi viene da ridere. Quando…