Editoriale

L’Aguglia di Goloritzè
Foto: E. Pesci
Durante il 1987 l’Aguglia di Goloritzé, il più bel monolito calcareo marino del Mediterraneo, vide per la prima volta una improvvisa e tangibile presenza di cordate di arrampicatori a loro modo sportivi, decisi ad aprire o attrezzare nuove vie sulla splendida roccia di questa celebre guglia.
In realtà, in un’ottica sportiva, già Maurizio Oviglia aveva attrezzato una bella variante superiore di due tiri di corda, Il Dolce Stil Novo, con dei bei passaggi fino al 6b/c, ottimamente protetti da spit. Chi scrive ebbe la ventura di fare una delle prime ripetizioni di questo breve ma estetico itinerario.
Dunque in quel lontano inverno ecco sull’Aguglia dapprima la forte cordata bolognese di Lorenzo Nadali (fortissimo apritore di innumerevoli vie nuove in Sardegna e altrove) e Mauro Zanichelli, che tracciarono sulla intonsa parete N uno splendido itinerario, su roccia perfetta, e con difficoltà, per l’epoca, piuttosto sostenute, fino al 7a+: Itu Damagoni, che vuol dire “il mio veleno” in dia…