Editoriale

Questione di paranomasie
Federica Mingolla impegnata sui muri di "Mingus", falaise de l’Escales, Verdon.
Foto: Arch. F. Mingolla
Sapete quando si è più piccoli, ingenui, e si pensa che il mondo sia ai tuoi piedi, che non c’è niente che ci possa sfuggire di controllo perché siamo giovani e tutto quello che ci circonda lo possiamo dominare alla perfezione, a volte senza alzare un dito, solo con la forza del pensiero. E tutto ci è dovuto. Il mondo di fatto è stato forgiato su misura perché noi potessimo viverci comodamente. Troviamo persino messaggi subliminali in cose e situazioni per convincerci di aver ragione e avvalere quindi la nostra tesi. È bello essere giovani, soprattutto per questo: la leggerezza di pensiero. Il pensiero esce dalla mente senza troppa rielaborazione, non c’è trauma, storia passata, alcun motivo per cui debba essere rielaborato più volte. È un pensiero puro, che viene dal cuore.
Con il tempo, crescendo, o meglio, invecchiando, capiamo che questo mondo presenta delle piccole grandi imperfezioni e che probabilmente vorremmo ridarlo indietro e sostituirlo come quando cambiamo le taglie dei …