Editoriale
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Intervista al “puma” di Novara
Gabriele Moroni, "Erebor".
Foto: Enrico Veronese
Ed ecco che davanti a noi passa noncurante un ragazzetto dai capelli rosso fuoco. Mingherlino, alto un metro e una banana, il moccioso si attacca allo start e in men che non si dica è al top, volteggiando sulle prese come un angelo senza peso. Appena sceso ci lancia giusto un fugace sguardo per poi dirigersi al blocco successivo, dove la scena si ripete sotto gli occhi attoniti di altri poveri climber.
Questo fu il mio primo incontro con Gabriele Moroni, allora una promessa dell’arrampicata italiana e oggi uno dei più grandi climber che il nostro paese abbia mai…