Prefazione

Nel maggio del 1994 Scott Backes, Mike Vanderbeek e io riposavamo al campo base sulla forcella sud-est del ghiacciaio Kahiltna, in Alaska, quando alla radio arrivò la notizia di una cordata travolta da una valanga. Gli alpinisti coinvolti erano ridotti male, ma ancora tutti vivi, e avevano bisogno di aiuto. La sera ormai alle porte e la carenza di informazioni dettagliate sulla zona impedivano agli elicotteri del National Park Service di lanciarsi in un tempestivo soccorso.
Scott, Mike e io eravamo gli unici al campo dotati di sci. Ci legammo e corremmo verso il luogo dell’incidente, nel bacino nord-occidentale, vicino alla cresta ovest del Monte Hunter. Scott e io prendemmo solamente il minimo necessario per essere completamente autosufficienti: anche a costo di bivaccare all’aperto, non volevamo dover fare affidamento su nessun’altro. Mettemmo nello zaino un fornelletto da campo e 600 grammi di combustibile, due materassini, un solo sacco a pelo, qualche confezione di gel GU, polve…