Prefazione

Bill Belcourt sulla parete est del Monte Huntington, Alaska. Stupidamente, durante le ventidue ore di salita abbiamo bevuto troppo poco, e ci sono voluti troppi giorni per recuperare.
Foto: M. Twight
Nel 1998 Bill Belcourt e io salimmo la parete ovest del Monte Huntington in Alaska. Rapidi e leggeri, in 22 ore eravamo andati e tornati. Se il tempo fosse stato migliore, probabilmente ce ne sarebbero bastate anche 19, mentre secondo il mio fisiologo sportivo avremmo potuto risparmiarcene altre 4, se solo avessimo avuto la disciplina di bere regolarmente. Il tempo “perso” a sciogliere la neve sarebbe stato recuperato con una prestazione senz’altro migliore, e avremmo scalato in maggior sicurezza grazie a una mente più lucida e a capacità muscolari ancora in piena forma.
Nonostante tutto quel che sapevo sull’importanza dell’idratazione, sul Monte Huntington commisi un grave errore. Avevo basato tutti i miei calcoli sull’assunzione che saremmo rimasti in parete per non più di 15 ore, e che le previsioni meteo, che davano temperature molto rigide per tutta la giornata, ci avrebbero azzeccato. Non fu così.
Avevo cominciato a idratarmi già il giorno prima, e poi con tre litri di acqua l…